Tramite la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta in data 4 Aprile 2025, e con l’emissione del Regolamento di esecuzione (UE) 2025/670, la Commissione Europea ha stabilito l’introduzione di dazi antidumping provvisori sui prodotti, in ferro o acciaio, originari di Egitto, Giappone e Vietnam, importati nell’Unione Europea.
A seguito del provvedimento entrato in vigore nei giorni scorsi, inerente ai dazi aggiuntivi statunitensi, dal prossimo 10 Aprile il governo cinese ha annunciato l'entrata in vigore di "contro-dazi" al 34% su beni di origine USA, importati nella Repubblica Popolare Cinese.
Con effetto dal 2 aprile 2025, l’amministrazione statunitense ha ufficializzato l’entrata in vigore di un nuovo pacchetto di dazi antidumping. Il nuovo provvedimento prevede l’introduzione di dazi supplementari pari al 25% su beni del settore automotive (automobili e parti di automobili) negli Stati Uniti.
In risposta ai nuovi dazi del 25% su alluminio e acciaio voluti dalla neoeletta amministrazione Trump, la Commissione Europea ha annunciato una serie di contromisure per tutelare aziende, lavoratori e consumatori dell'UE dalle recenti restrizioni commerciali, imposte dagli Stati Uniti e in vigore 12 Marzo.
In un contesto internazionale in itinere, l'Unione Europea ha deciso di adottare un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, il sedicesimo dall'inizio del conflitto in Ucraina. L'approvazione politica definitiva è attesa per lunedì 24 febbraio 2025. Tuttavia, le nuove misure sanzionatorie sembrano avere come obiettivo strategico quello di esercitare pressione sui negoziati in corso.
Tramite il regolamento di esecuzione (EU) 2025/261 del 10 febbraio 2025, la Commissione europea ha imposto nuovi dazi anti-dumping che andranno ad interessare le importazioni di biodiesel di origine cinese.
La Commissione Europea ha pubblicato in data odierna, 16 dicembre 2024, due nuovi Regolamenti (Reg. UE 2024/3183 e Reg. UE 2024/3192), i quali formano il quindicesimo pacchetto di sanzioni verso la Russia. Come da precedenti, i nuovi provvedimenti unionali estendono la portata dei precedenti pacchetti sanzionatori, inasprendo le restrizioni verso la Federazione Russa.
Le misure introdotte dall'Unione Europea per rafforzare la due diligence nel commercio degli articoli comuni ad alta priorità (CHP), mirano a contrastare la riesportazione non autorizzata verso la Federazione Russa e il loro uso nei sistemi militari russi.
L'obiettivo è proteggere la sicurezza e l'integrità del mercato europeo, impedendo che tecnologie critiche e beni a duplice uso possano essere impiegati in contesti bellici. Gli articoli CHP includono componenti elettronici, come circuiti integrati e moduli a radiofrequenza, essenziali per i sistemi militari ritrovati sul campo di battaglia in Ucraina.
Il 22 novembre 2024, la Commissione Europea ha pubblicato un aggiornamento delle FAQ sulle sanzioni contro la Russia, fornendo chiarimenti riguardo al concetto di "Best efforts" in relazione all'articolo 8 del Regolamento 833/2014.
Questo aggiornamento ha lo scopo di guidare gli Operatori UE nell’adempimento degli obblighi preventivi volti ad evitare l’elusione o il compromettere delle sanzioni europee da parte delle entità da loro possedute o controllate al di fuori dell'Unione.
In conformità alla normativa europea le sanzioni imposte contro la Russia e la Bielorussia includono un divieto specifico per la riesportazione di alcune merci e tecnologie oggetto di sanzione.
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento delegato (UE) 2024/2547 della Commissione, del 5 settembre 2024, che modifica l'allegato I del Regolamento (UE) 2021/821 relativo agli elementi a duplice uso.
Nella giornata del 14 ottobre 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale UE il Regolamento d’Esecuzione UE 2024/2697, in attuazione del regolamento (UE) 2023/1529, relativo a “misure restrittive in considerazione del sostegno militare dell'Iran alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina e a gruppi ed entità armati nella regione del Medio Oriente e del Mar Rosso".
Nella giornata di martedì 8 ottobre 2024 il Consiglio dell'Unione Europea, con l'adozione del regolamento UE 2024/2642, ha stabilito nuove misure restrittive in risposta a comportamenti dannosi e destabilizzanti attuati dalla Russia.