Il 3 agosto dello scorso anno l’Arabia Saudita ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui Contratti per la vendita internazionale di merci, meglio conosciuta come Convenzione di Vienna del 1980.
Si tratta di una Convenzione particolarmente importante in quanto disciplina, nei rapporti B2B tra imprese aventi sede in Stati diversi, la materia della compravendita introducendo norme comuni. Ciò con il risultato di semplificare gli scambi commerciali e la negoziazione dei contratti internazionali di compravendita.
Finalmente il Qatar ha aderito agli Accordi sul Marchio Internazionale, per cui a partire dal 3 Agosto è possibile ottenere la tutela dei marchi in questo Paese attraverso un’estensione internazionale, quindi in modo più semplice e meno oneroso rispetto alla procedura di registrazione di un marchio nazionale.
Il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM) è stato introdotto dal Regolamento (UE) 2023/956 per applicare un costo alle emissioni di carbonio dei prodotti importati nell'UE. Il suo scopo principale è prevenire la "fuga di carbonio", ovvero il trasferimento della produzione in Paesi con normative ambientali meno rigorose, e incentivare i Paesi esportatori a ridurre le loro emissioni di CO2. Il CBAM rappresenta un elemento chiave negli sforzi dell'UE per combattere il cambiamento climatico e garantire una concorrenza leale tra produttori locali e stranieri.
Lo Studio è lieto di annunciare la partecipazione a due importanti fiere del settore dell’internazionalizzazione.
Questi eventi rappresentano un'opportunità per incontrare di persona clienti e partner, offrendo un dialogo diretto con i nostri consulenti.
Lo Studio, in collaborazione con gli avvocati Cosimo Zuccaro e Giacomo Cardani, propone l’ultimo articolo dei quattro sull’argomento, entrando nel merito dell’analisi sul reato di contrabbando.
Lo Studio, in collaborazione con gli avvocati Cosimo Zuccaro e Giacomo Cardani, propone il terzo articolo dei quattro sull’argomento, entrando nel merito dell’analisi sul reato di contrabbando.
Spunti operativi: gli opportuni presidi per predisporre una dichiarazione doganale corretta.
In data 24 luglio 2024, la Commissione europea ha aggiornato le proprie FAQ sulle sanzioni contro Russia e Bielorussia, includendo numerose nuove indicazioni relative al settore chimico. Le FAQ aggiornate riguardano sia il Regolamento (UE) 833/2014 sia il Regolamento REACH Reg. (UE) 1907/2006.
Tra le delucidazioni che offrono istruzioni operative per gli operatori soggetti al Regolamento REACH, è opportuno citare il punto 8, che ha una portata di carattere generale, inerente nello specifico alla due diligence e alla compliance legata al mondo del commercio estero.
In considerazione di ciò lo Studio coglie l’occasione per effettuare un approfondimento sulla tematica.
Lo Studio, in collaborazione con gli avvocati Cosimo Zuccaro e Giacomo Cardani, propone il secondo articolo dei quattro sull’argomento, entrando nel merito dell’analisi sul reato di contrabbando.
A norma dell’articolo 23, paragrafo 5, e dell’articolo 38, paragrafo 1 del Codice Doganale dell'Unione (CDU), lo status di Operatore Economico Autorizzato (AEO) è soggetto a monitoraggio continuo da parte delle amministrazioni doganali, con lo scopo di individuare precocemente eventuali segnali di non conformità. Ciò garantisce che l’operatore economico continui a rispettare i criteri stabiliti nel corso del tempo, potendo quindi usufruire dei molteplici vantaggi garantiti dal titolo di AEO.
Lo Studio segnala che, a seguito della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea serie L del 24 giugno 2024, del Regolamento di esecuzione (UE) 2024/1745 del Consiglio del 24 Giugno 2024 che modifica il Regolamento (UE) n. 833/2014, relativo al quattordicesimo pacchetto sanzionatorio nei confronti della Russia, sono stati introdotti i nuovi codici certificato inerenti a tale tematica.
Lo Studio propone un articolo inerente ad un’analisi sull’introduzione del reato di contrabbando in ambito doganale, redatto dagli avvocati Cosimo Zuccaro e Giacomo Cardani, di Development Compliance Partners s.r.l. (DCP).
Data l’imminente entrata in effetto del Regolamento UE 2023/1115, relativo alla tematica in oggetto, e le sue potenziali implicazioni per le aziende, lo Studio propone una disamina sull’argomento suddivisa in due articoli, definendo innanzitutto il concetto di Green Deal e gli aspetti legislativi ad esso associati.
Data l’imminente entrata in effetto del Regolamento UE 2023/1115, relativo alla tematica in oggetto, e le sue potenziali implicazioni per le aziende, lo Studio propone una disamina sull’argomento suddivisa in due articoli, definendo innanzitutto il concetto di Green Deal e gli aspetti legislativi ad esso associati.